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"Il crescente divario nei prezzi dell’energia che si registra tra l’Unione Europea ed i suoi principali concorrenti a livello globale rappresenta una minaccia concreta per la competitività dell’UE sul piano internazionale."
Il crescente divario nei prezzi dell’energia che si registra tra l’Unione Europea (“UE”) ed i suoi principali concorrenti a livello globale rappresenta una minaccia concreta per la competitività dell’UE sul piano internazionale.¹
Come osservato nel Piano d’azione per un’energia a prezzi accessibili (“Piano”), questo squilibrio incide negativamente sulla posizione dell’UE nei mercati globali, compromettendo la sua capacità di attrarre investimenti e sostenere una crescita economica duratura.
In risposta a questa problematica, la Commissione ha individuato come obiettivo prioritario del Piano, la riduzione dei costi energetici per cittadini, imprese e industrie in tutta l’Unione Europea.
In tale contesto, la crescente digitalizzazione del settore è stata riconosciuta come leva strategica e contestualmente possibile fattore di rischio nella catena del valore dell’energia (trasporto, distribuzione, fornitura e consumo).
I possibili rimedi: la Strategic Roadmap per la Digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale nel settore energetico
Per affrontare le minacce illustrate, tra il 5 agosto al 5 novembre scorso, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica (la “Consultazione”), finalizzata alla definizione di una Strategic Roadmap per la Digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale nel settore energetico (“Strategic Roadmap”).
L’obiettivo perseguito dalla Commissione è quello di accelerare la diffusione di soluzioni europee basate sull’Intelligenza Artificiale (“IA”) in tre ambiti chiave per la decarbonizzazione:
- l’ottimizzazione delle reti elettriche;
- l’efficientamento energetico negli edifici e nei processi industriali;
- la maggiore flessibilità della domanda energetica.
La Strategic Roadmap, attesa per il primo trimestre del 2026, si inserirà nel più ampio quadro legislativo europeo – che include il regolamento sull’IA (Regolamento UE 2024/1689), la direttiva NIS 2 (Direttiva 2022/2555) e il regolamento sulla ciberresilienza (Regolamento UE 2024/2847) – e nelle iniziative strategiche del Green Deal europeo, piano REPowerEU e Digital Decade.
La Consultazione in numeri
Dai dati pubblicati, emerge che nel corso della Consultazione sono stati raccolti 145 contributi validi, provenienti principalmente da:
- Imprese: 31,72% (46 contributi)
- Associazioni di imprese: 26,21% (38 contributi)
- Cittadini UE: 17,93% (26 contributi)
- Organizzazioni non governative (ONG): 8,28% (12 contributi)
La prevalenza delle imprese nella presentazione dei contributi riflette la loro maggiore necessità, rispetto ad altri stakeholder, nell’adattarsi alle nuove normative e nel cogliere le opportunità della transizione digitale.
I contributi delle imprese
Tra le principali istanze e preoccupazioni sollevate dalle imprese, si annoverano:
- Accesso ai dati e cybersicurezza
Le imprese richiedono un equilibrio tra l’interoperabilità dati e la tutela della sicurezza e riservatezza dei sistemi energetici, oggi maggiormente esposti a rischi informatici. Particolare attenzione è dedicata alla necessità di rafforzare le competenze in tema cybersecurity, anche attraverso strumenti finanziati dall’UE, al fine di prevenire attacchi informatici. - Semplificazione normativa
Si sottolinea la necessità di evitare una sovrapproduzione normativa e procedure nazionali complesse o al contrario incomplete, che possano causare ritardi o incertezze nell’attuazione dei progetti. Inoltre, viene richiesto di non adottare interpretazioni eccessivamente ampie dei sistemi IA ad alto rischio, per evitare di scoraggiare l’innovazione. - Consultazione e condivisione
Le imprese propongono la creazione di piattaforme per la condivisione delle best practice e l’avvio di una consultazione a livello UE tra stakeholders, favorendo altresì un dialogo strutturato con i referenti regolatori. - Risorse ed incentivi
Alcune imprese suggeriscono di destinare maggiori risorse ai programmi europei per la digitalizzazione delle imprese, di incentivare l’adozione di tecnologie digitali tramite meccanismi di recupero dei costi e di aumentare gli investimenti nelle startup clean tech. - Reskilling
Nonostante il potenziale dell’IA, resta fondamentale la supervisione umana: manutenzione, interpretazione dei dati e gestione degli impianti richiedono competenze tecniche specifiche ed aggiornate. Le imprese sollecitano, pertanto, programmi di reskilling mirati alle esigenze della transizione energetica.
"La definizione della Strategic Roadmap rappresenta un passaggio cruciale per integrare AI e tecnologie digitali nella transizione energetica, garantendo al contempo resilienza e tutela dei dati consumatori."
Prospettive e conclusioni
Le iniziative europee in tema di accessibilità energetica e digitalizzazione delineano un percorso ambizioso verso un sistema energetico più competitivo, sicuro e sostenibile. La definizione della Strategic Roadmap rappresenta un passaggio cruciale per integrare AI e tecnologie digitali nella transizione energetica, garantendo al contempo resilienza e tutela dei dati consumatori.
In attesa dell’elaborazione del documento finale, le imprese sono comunque già chiamate a valutare potenzialità e rischi dei processi di digitalizzazione e ad implementare queste tecnologie in maniera consapevole, nel pieno rispetto del quadro normativo europeo e nazionale.
Nota
[1] La Commissione europea ha evidenziato come l’elevato costo dell’energia stia incidendo in modo significativo non solo sulla vita quotidiana dei cittadini europei – con oltre 46 milioni di persone in condizioni di c.d. “povertà energetica” – ma anche sull’intero sistema produttivo. Nel 2023, ad esempio, le tariffe elettriche per le industrie sono quasi raddoppiate, registrando un aumento del 97% rispetto alla media del periodo 2014-2020.
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