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Aggiornamenti settimanali sul Diritto del Lavoro in Italia26 August 2021

WEEKLY ITALIAN LABOUR UPDATES

"Il Green Pass non deve essere esibito per accedere al posto di lavoro. Il Green Pass è, invece, necessario per consumare il pranzo nella mensa aziendale."

Malattia durante la CIG rientra nel calcolo del comporto
Se il lavoratore è già in malattia quando il datore di lavoro dispone la sospensione dell’attività lavorativa dell’intera azienda o di un suo reparto con ricorso alla cassa integrazione guadagni (CIG), il trattamento economico della CIG prevale su quello della malattia. Tuttavia, il titolo dell’assenza dal lavoro del dipendente continua ad essere la malattia e, pertanto, i giorni di assenza non potranno essere imputati alla sospensione dell’attività con ricorso alla cassa integrazione. Su tale presupposto è stato confermato il licenziamento di un lavoratore collocato in CIG che aveva superato il periodo di comporto (periodo massimo di conservazione del posto di lavoro in costanza di malattia).
Trib. Foggia (ord.) 19/07/2021 (GdL Caputo)

Quarantena dei lavoratori senza più accesso alla malattia
I lavoratori in quarantena o isolamento fiduciario per contatto con persona positiva al virus Covid-19 non sono più considerati assenti dal lavoro per malattia, con accesso alla relativa tutela economica. Poiché non è stata prevista la proroga degli stanziamenti per questa voce di spesa, i lavoratori posti in isolamento fiduciario sono considerati in aspettativa (o sospensione dal lavoro) non retribuita.
INPS, Nota 22/08/2021

Green Pass: soggetti obbligati e casistica
1) Lavoratori obbligati
In attesa di (probabili) nuove previsioni, allo stato l’esibizione del Green Pass è richiesta per le seguenti categorie: (i) lavoratori della sanità, incluse le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, le farmacie, parafarmacie e gli studi professionali; (ii) lavoratori della scuola e delle università (in questo caso l’obbligo scatta il 1° settembre).
2) Situazioni controverse
A seguito del D.L. 105/2021, per accedere a una serie di strutture recettive al chiuso (ristoranti, musei, palestre, piscine, ecc.) dal 6 agosto è richiesta l’esibizione del Green Pass. A seguito del D.L. 111/2021 dal 1° settembre per accedere ai mezzi di trasporto con collegamento tra più regioni (aerei, traghetti e navi, autobus) sarà richiesta l’esibizione del Green Pass. Non è chiaro se, in assenza di un’apposita previsione normativa o regolamentare, l’obbligo del Green Pass sia esteso ai lavoratori che operano in questi ambiti.
3) Mense aziendali
A seguito delle più recenti FAQ governative (15/08/2021) l’esibizione del Green Pass è richiesta ai lavoratori per poter consumare il pasto al tavolo. Il controllo è affidato al gestore della mensa aziendale.

Anticipazioni sull’imminente Decreto Legge “Anti-Delocalizzazioni”
Il Ministero del Lavoro e il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) hanno elaborato una bozza di decreto rivolto alle multinazionali che decidono di chiudere un sito produttivo in Italia. La bozza è in fase di discussione ed è possibile allo stato anticipare alcune previsioni che, se confermate, avranno un forte impatto nella gestione degli esuberi di personale.
Prima di procedere ai licenziamenti collettivi, l’impresa (con più di 250 dipendenti) deve trasmettere al Ministero del lavoro e al MISE, alle organizzazioni sindacali, ad ANPAL e alle Regioni una comunicazione scritta in cui illustra il progetto di chiusura del sito produttivo. Nei 90 giorni successivi l’impresa deve presentare un piano in cui espone le misure dirette a limitare l’impatto occupazionale ed economico della chiusura del sito produttivo. Entro i successivi 30 giorni il MISE convoca tutte le parti per un esame congiunto. Il MISE ha, quindi, ulteriori 30 giorni (prorogabili di altri 30 giorni) per l’esame finale e l’approvazione del piano. Le imprese che violano le indicazioni del MISE sono esposte ad una maxi multa del 2% del fatturato dell’ultimo esercizio e ad un contributo licenziamenti 10 volte superiore a quello ordinario. Infine, le imprese coinvolte non hanno più accesso a contributi e finanziamenti pubblici per 5 anni.