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Agrovoltaico avanzato: al via gli incentivi18 January 2024

Inquadramento generale

"L’installazione di una capacità produttiva energetica addizionale (derivante da impianti agrovoltaici) di 1,04 GW entro il 30 giugno 2026."

L’agrovoltaico rappresenta una soluzione concreta per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica fissati dal nostro Paese, offrendo al contempo vantaggi sia al settore agricolo che a quello energetico.

A livello normativo, tale sinergia è stata ad oggi supportata da una bozza di decreto pubblicata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (“Mase”) in data 14 aprile 2023, trasmessa poi alla Commissione europea per debita approvazione.

Novità in tema agrovoltaico

È giunto a metà novembre (i.e. 10 novembre 2023) il via libera da parte della Commissione europea all’approvazione della bozza di decreto ministeriale nel corso della scorsa primavera: il testo è stato ritenuto compatibile con la normativa UE in materia di aiuti di Stato e dunque idoneo per il rilascio di circa €1,7 miliardi complessivi sulla base di un regime che durerà sino al 31 dicembre 2024.

A seguito dell’ok ricevuto dalla Commissione europea, in data 22 dicembre 2023 è giunta la firma del decreto in esame da parte del ministro Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha dunque provveduto a sottoporre il testo all’attenzione della Corte dei Conti.

Obiettivo del decreto che resta invariato rispetto a quanto stabilito nel testo circolato ad aprile 2023: l’installazione di una capacità produttiva energetica addizionale (derivante da impianti agrovoltaici) di 1,04 GW entro il 30 giugno 2026. Emerge dunque la volontà di mettere al centro del processo di decarbonizzazione tanto il settore agricolo quanto il settore energetico, promuovendo il recupero dei terreni per usi produttivi: come ricordato dalla nota trasmessa dal Mase, il fine ultimo rimane la promozione di soluzioni tecnologiche innovative, atte a garantire “una produzione di energia pienamente compatibile con le attività agricole, che ne migliora la redditività”.¹

Sempre la medesima nota pubblicata il 22 dicembre 2023 precisa come la diffusione degli impianti agrovoltaici avanzati sarà sponsorizzata attraverso due misure: la concessione di un contributo in conto capitale e una tariffa incentivante a valere sulla quantità di energia immessa in rete; viene quindi specificato come il contributo in conto capitale sarà finanziato sulla base dell’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (“PNRR”), equivalenti a poco più di €1 miliardo, mentre la tariffa incentivante rilasciata dal GSE comporterà una spesa annua stimata pari a €21 milioni, a valere sugli oneri di sistema.

In aggiunta – come si legge nella nota del Mase – al fine di assicurare la possibilità per gli imprenditori agricoli di beneficiare a pieno delle agevolazioni messe a disposizione, saranno previsti due contingenti di potenza rispettivamente pari a 300 MW e 740 MW: il primo contingente sarà destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza non superiore a 1 MW; per converso, il secondo contingente pari a 740 MW sarà dedicato indistintamente al comparto agricolo e alle associazioni temporanee di imprese inclusive di almeno un soggetto proveniente dal comparto agricolo.

A tal proposito si precisa come al via libera della Commissione europea non è ancora seguita la pubblicazione da parte del Mase di una bozza aggiornata del decreto, che ad ogni modo è attesa nel breve periodo. Di seguito, dunque, una breve panoramica circa i sistemi di incentivazione e i requisiti per l’accesso a tali incentivi previsti dalla bozza ministeriale pubblicata in data 14 aprile 2023 (ad oggi unica disponibile).

"Fondamentale sarà assicurare la continuità dell’attività agricola e/o pastorale sul terreno oggetto dell’intervento e il monitoraggio di specifici livelli in sito."

Sistemi di incentivazione e contingenti di potenza

Come sopra evidenziato, la bozza di decreto ministeriale prevede due contingenti di potenza:

  • un primo contingente da 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti fino a 1 MW; e
  • un secondo contingente da 740 MW aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

A livello di aiuti viene previsto il riconoscimento di un doppio beneficio:

  • un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili (calcolato su una spesa massima di 1.700 €/kW per progetti sotto i 300 kW e di 1.500 €/kW sopra tale soglia); e
  • una tariffa incentivante a valere sull’energia prodotta ed immessa in rete (fissata a 93 €/MWh per impianti con potenza inferiore a 300 kW e 85 €/MWh per progetti sopra i 300 kW.

Il soggetto responsabile, ossia il GSE, provvederà all’erogazione delle tariffe incentivanti secondo modalità che seguono:

  • per impianti di potenza inferiore a 200 kW, il GSE provvederà al ritiro/vendita dell’energia, disponendo l’erogazione di una tariffa omnicomprensiva;
  • per impianti di potenza superiore a 200 kW, l’energia prodotta resterà nella disponibilità del produttore, il quale provvederà autonomamente alla valorizzazione della stessa sul mercato; in tal caso, la differenza risultante dalla tariffa spettante e il prezzo di mercato sarà colmata dal GSE, se negativa, ovvero dal produttore, se positiva, dando così vita ad una tariffa a due vie.

Accesso agli incentivi

L’accesso agli incentivi avverrà tramite la partecipazione a procedure pubbliche, distinte in registri e aste, bandite dal GSE nell’arco del biennio successivo all’entrata in vigore del decreto in oggetto. Tali procedure si svolgeranno in forma telematica nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, tutela della concorrenza e secondo modalità non discriminatorie.

Ai sensi dell’articolo 8 della bozza di decreto, gli impianti in posizione utile nelle relative graduatorie, dovranno poi entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di comunicazione dell’esito della procedura, e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Non sarà invece consentito l’accesso agli incentivi a impianti che hanno iniziato i lavori di realizzazione prima di aver presentato istanza di partecipazione alle procedure.

In aggiunta, secondo quanto specificato all’articolo 5, comma 3, della bozza ministeriale, al fine di accedere alle procedure bandite dal GSE, gli impianti idonei (i.e. che, dunque, rispettano i requisiti tanto soggettivi quanto tecnici di cui sotto) devono garantire quanto segue:

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"C’è attesa per il nulla osta da parte della Corte dei Conti (che dovrebbe giungere in maniera abbastanza celere) e la pubblicazione in gazzetta del testo finale."

  • possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;
  • possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva;
  • rispetto dei requisiti impiantistici di cui all’allegato 2, lett. a), del medesimo decreto;
  • continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto;
  • gli impianti devono essere di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione;
  • conformità alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale, nonché al principio “non arrecare un danno significativo” di cui all’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852;
  • possesso di dichiarazione di un istituto bancario che attesti la capacità finanziaria ed economica del soggetto partecipante in relazione all’entità dell’intervento, tenuto conto della redditività attesa dall’intervento stesso e della capacità finanziaria ed economica del gruppo societario di appartenenza, ovvero, in alternativa, l’impegno del medesimo istituto a finanziare l’intervento.

Ai fini dell’accesso ai meccanismi incentivanti, i soggetti richiedenti devono offrire, nell’istanza di partecipazione, una riduzione percentuale sulla tariffa di riferimento non inferiore al 2%.

Requisiti per l’accesso agli incentivi

Requisiti soggettivi

Beneficiari della misura saranno i soggetti identificati all’articolo 4 del testo ministeriale, ossia:

a) imprenditori agricoli come definiti dall’articolo 2135 del codice civile, in forma individuale o societaria anche cooperativa, società agricole, come definite dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole, imprenditori agricoli, ivi comprese le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, e associazioni temporanee di imprese agricole;

b) associazioni temporanee di imprese che includano almeno uno dei soggetti di cui alla lettera a).

Potranno accedere agli incentivi previsi dalla bozza di decreto ministeriale gli impianti di potenza fino a 1 MW di titolarità dei soggetti beneficiari di cui alla lettera a) che precede ovvero gli impianti di qualsiasi potenza nella titolarità dei soggetti di cui alle medesime lettere a) e b).

Requisiti tecnici

L’accesso agli incentivi sarà condizionato al rispetto di alcuni requisiti tanto impiantistici quanto di esercizio. Con riferimento ai primi, (i) la superficie minima destinata all’attività agricola non dovrà essere inferiore al 70% dell’estensione del suolo oggetto dell’intervento e (ii) la produzione elettrica dell’impianto agrovoltaico dovrà essere almeno pari al 60% della produzione elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento. In aggiunta, gli impianti dovranno necessariamente rispettare determinati standard di altezza:

  • 1,3 metri dal suolo nel caso di attività zootecnica (considerata quale altezza minima utile al fine di consentire il passaggio dei capi di bestiame);
  • 2,1 metri dai suolo sottostante in caso di attività colturale (altezza utile al fine di consentire il passaggio dei macchinari).

Da ultimo, in relazione ai requisiti di esercizio, fondamentale sarà assicurare la continuità dell’attività agricola e/o pastorale sul terreno oggetto dell’intervento e il monitoraggio di specifici livelli in sito, tra cui il microclima, il risparmio idraulico e la produttività del terreno.

In conclusione, ad oggi c’è attesa per il nulla osta da parte della Corte dei Conti (che dovrebbe giungere in maniera abbastanza celere) e la pubblicazione in gazzetta del testo finale, sulla base del quale saranno dunque erogati gli incentivi per il comparto agrovoltaico.

footnotes

[1] https://www.mase.gov.it/comunicati/energia-pichetto-firma-decreto-su-agrivoltaico-innovativo

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